Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte
(Sir. 27, 29)

Come l’amore, così anche il sentimento della gioia può perdere ogni sua valenza positiva e pulita.
C’è una felicità fasulla e sporca provata da chi si sente giudicato e condannato da chi ha l’animo retto e santo.
Il pio – cioè colui che vive alla presenza di Dio – resta infatti un insormontabile ostacolo per chi non ha altra legge che se stesso.
“La caduta del pio” è perciò un’ottima occasione di soddisfazione per chi opera il male.
Il Siracide sa, di risulta, tutti i dolori che prima di raggiungere la morte questo ingiusto dovrà patire semplicemente come conseguenza dei suoi atti.
Una vana gioia, dunque, che precipiterà fatalmente in una disperazione.
Don Roberto
Un caro saluto e un Santo Natale a tutti!