Marzo 2018 – Dal libro del Siracide (27)

“Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore, la sua casa andrà presto in rovina.

Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti, così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti”.

Sir. 27, 3-4

La virtù del “santo timor di Dio” è la solida roccia che ci preserva da facili inganni e da rovinose sciagure.

Il bene più grande che un uomo può tesaurizzare e costruire nella sua vita è la propria casa, frutto di tanti impegni e fatiche.

Il saggio ha notato la rovina di tante case e casati nel corso della sua lunga esperienza di vita.

Riflettendoci ha maturato questa limpida conlusione: in quell’esperienza di rovina l’aiuto del timor di Dio non c’è mai stato, oppure – e in questo si vede la serietà delle conseguenze di ogni nostro comportamento – vi è arrivato troppo tardi.

L’unico consiglio sicuro che può, dunque, lasciarci il santo sapiente è quello di “aggrapparci in fretta” al timor del Signore. Sarà proprio questo timor di Dio a darci la forza di esaminare la nostra coscienza e di saper, di conseguenza, vedere i nostri difetti.

Don Roberto