Chiesa della Madonna del Carmine al Pescallo

A levante di Vergano, su una ripida mulattiera che conduce a Consonno, sorge tra i castagneti, in una bellissima piana, accanto al torrente della Valle Grossa, una bella chiesetta dedicata alla Madonna del Carmine e al Beato Giobbe. Ha un grazioso pronao con quattro colonnette di granito ed è stata costruita nel 1887 per iniziativa dell’ indimenticabile parroco don Enrico Maria Besesti, in sostituzione di una vecchia cappellina con ossario, ricordo dei morti della peste a Vergano. Nei documenti il luogo è chiamato Pestallo.

La chiesetta è costituita da un’aula unica rettangolare, con pavimento piastrellato, in cui si inserisce sulla parte anteriore un elegante portichetto delimitato da colonne tuscane binate collegate da un’unica trabeazione. Sul fondo si apre il presbiterio, cui è unita sul lato destro la sagrestia.

Sulla parete di fondo del presbiterio v’è un’ancona dipinta da Casimiro Radice* di Galbiate, nel 1896 e rappresentante la Madonna del Carmine con il Bambino entrambi con lo scapolare, il beato Giobbe, uno dei patriarchi dell’Antico Testamento, famoso per la rassegnazione con la quale sopportò le più amare sventure, san Rocco e le anime del Purgatorio. Tale iconografia è pienamente funzionale alla devozione per i morti di peste.

Un’epigrafe inserita nel coronamento del frontone, ricorda il fatto e lo illumina nei suoi particolari:

Al voto dei Padri / risponde oggi concorde / la fede dei figli / e l’opera loro generosa, le larghe offerte / modesto tributo di grazia per gli scampati contagi / innalza nuovo / sulle rovine del vecchio benedetto altare / 14 agosto 1887.

Fin dal 1930, quando nella nostra zona era fiorente l’allevamento del baco da seta, che costituiva una delle maggiori risorse dei nostri contadini, qui, il 10 di maggio, festa del Beato Giobbe, accorreva la popolazione per la benedizione della carta da stendere sopra i graticci, dove venivano allevati i bachi da seta. Si trattava di una vera sagra, alla quale nesuno mancava; si potevano vedere intere famigliole sedute dentro e fuori la chiesetta a seguire la funzione religiosa, quindi sparse per il bosco a consumare il loro pranzo.

Da qualche anno si ripete  questa antica usanza. La domenica successiva alla festività della madonna del Carmine (16 luglio), gli animatori, con i ragazzi dell’oratorio organizzano la celebrazione della Santa Messa nella chiesetta a cui fanno seguire una favolosa grigliata e giochi per tutto il pomeriggio.

 

* Casimiro Radice (Milano 1834 – Malgrate 1908). Si era trasferito a Galbiate nel 1866, lavorando per molte chiese della zona. Muore nell’indigenza a Malgrate, dove si era ritirato.