INCONTRO LETTORI DELLA COMUNITÀ PASTORALE
Carissimo/a
Questo incontro vuole contribuire a offrire un buon servizio alla liturgia e a uniformare la prassi nella nostra comunità pastorale.
Un primo punto da tenere sempre presente è che la proclamazione della parola di Dio è un atto liturgico che attua l’annuncio così come il Signore Gesù ha comandato. La proclamazione si distingue dalla semplice lettura di un testo perché è indirizzata a un’assemblea e ha un tono solenne e vigoroso. Pertanto è richiesto un tono di voce sostenuto, non confidando solamente sull’ausilio del mezzo tecnico (microfono). La proclamazione richiede l’uso del diaframma, come per il canto.
Salendo all’ambone si chiede la benedizione al microfono dicendo: “Benedicimi, padre”.
Il sacerdote benedice con una delle formule seguenti: “La parola di Dio/ la lettura profetica/ apostolica ci illumini e ci giovi a salvezza”. Oppure. “Leggi nel nome del Signore”
Per indicare la fine della lettura, facendo una breve pausa, il lettore dice: “Parola di Dio” senza aggiungere altro. Non è corretto dire: “È Parola…”.
Ricordo – come suggerito dal tecnico – di non toccare il microfono all’ambone, in quanto è panoramico, per cui ha una migliore resa a distanza dalla bocca. Non dobbiamo aver paura di sentire la nostra voce: dobbiamo sempre ricordare che la Parola va proclamata e non letta, con l’ausilio o meno dello strumento tecnico. Ci sono inoltre persone che hanno difficoltà d’udito, per cui hanno bisogno di una proclamazione che abbia una certa sonorità.
Dobbiamo ricordare che la comprensione del testo dipende dalla nostra proclamazione e non dalla lettura del foglietto. Il foglietto è sempre stato sconsigliato dai liturgisti, perché non favorisce la partecipazione alla liturgia (azione di popolo), ma isola, facendo un uso individuale. Spesso il foglietto diventa strumento di distrazione e di mancanza di attenzione e partecipazione all’azione liturgica di quel momento. Oggi gli strumenti tecnologici (cellulare e applicazioni/App) lo rendono inoltre superfluo. È utile per il fedele prepararsi alla celebrazione leggendo le letture prima del suo inizio, avvalendosi dei dispositivi che il fedele ha già con sé (cellulare, tablet, …). La liturgia è capace di creare di tanti fedeli un unico corpo che prega, canta, ascolta e fa silenzio.
È sempre necessaria la preparazione per la proclamazione della Parola di Dio, con una previa lettura e comprensione del testo. Se non comprendiamo il testo anche la nostra proclamazione perderà di significato.
I testi della Scrittura hanno diversi generi letterari. Sono infatti narrazioni, poesie, inni, lettere… che al loro interno hanno diversi toni espressivi, come quello esortativo, imperativo, amorevole, …Siamo chiamati a dare espressione al testo, senza usare un tono enfatico, immedesimandoci nell’agiografo che ha comporto il testo su ispirazione del Signore. Molti testi sono nati nelle lingue in cui sono stati scritti per essere cantillati e nelle liturgie ebraiche e orientali lo sono attualmente.
Grazie per il vostro prezioso servizio.
don Erasmo