Agenda della settimana (14 Mag. – 21 Mag.)

PARROCCHIA S. GIOVANNI EVANGELISTA
GALBIATE
AGENDA DELLA SETTIMANA

Appuntamenti della settimana

Domenica 14 e Giovedì 18 maggio

PROIEZIONI FILM “SONO UNO DI VOI”
Proiezione del film “Sono uno di voi” film di Ermanno Olmi che racconta Carlo Maria Martini, l’uomo e il prete
Alle ore 21,00 presso il Cine – Teatro C. Ferrari di Galbiate


Sabato 20 maggio

S. Messa presso la Chiesa di S. Bernardino in fraz. Rossa


Alle ore 10,30


Domenica 28 maggio

S. Messa in Chiesa S. Giovanni Ev. con le coppie che vogliono celebrare comunitariamente l’anniversario di matrimonio
a seguire, aperitivo in Oratorio. Le coppie interessate possono dare l’adesione sabato 20 e domenica 21 maggio al termine delle Messe alle incaricate


Mese di maggio – Recita s. Rosario

Durante tutto il mese di maggio recita del S. Rosario presso le Chiese di S. Eusebio, del Cantino e del Carribbio nonché negli altri ritrovi dei gruppi di famiglie. IL MERCOLEDÍ ALLE ORE 20,30 RECITA S. ROSARIO IN CHIESA S. GIOVANNI EV.

Ciclo di formazione per catechisti e catechiste dell’iniziazione cristiana

Presso Oratorio di Oggiono – salone S. Agnese
26 aprile – 5 maggio – 12 maggio – 17 maggio ore 20.30
Iscrizioni entro il 23 aprile

Punto Caritas comunità pastorale

APERTO ogni SABATO in LARGO INDIPENDENZA (portoncino dell’oratorio) – Dalle ore 9.00 alle ore 11.00

RACCOLTA DIOCESANA “CARITAS” DI NDUMENTI USATI

I sacchi azzurri/gialli disponibili in Chiesa da sabato 13 maggio.
Da consegnare in Oratorio sotto la tettoia negli orari apertura (15,30 – 18,00) tassativamente entro venerdì 19 maggio.

Per l’area giochi in Oratorio si ringraziano:

  1. la Pro Loco unitamente al Movimento Terza Età e l’Associazione Pensionati per l’offerta raccolta durante la Festa di Primavera del 7 maggio di € 1.720
  2. il Centro Italiano Femminile per l’offerta di € 1.000 ricavata dal banco vendita

La raccolta “gioca con noi” ha totalizzato ad oggi € 18.210

PAPA FRANCESCO

Mercoledì 10 maggio 2017 – La Madre della Speranza

Oggi guardiamo a Maria, Madre della speranza. Maria ha attraversato più di una notte nel suo cammino di madre. Fin dal primo apparire nella storia dei vangeli, la sua figura si staglia come se fosse il personaggio di un dramma. Non era semplice rispondere con un “sì” all’invito dell’angelo: eppure lei, donna ancora nel fiore della giovinezza, risponde con coraggio, nonostante nulla sapesse del destino che l’attendeva.

Maria in quell’istante ci appare come una delle tante madri del nostro mondo, coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo la storia di un nuovo uomo che nasce.
Quel “sì” è il primo passo di una lunga lista di obbedienze che accompagneranno il suo itinerario di madre. Così Maria appare nei vangeli come una donna silenziosa, che spesso non comprende tutto quello che le accade intorno, ma che medita ogni parola e ogni avvenimento nel suo cuore.
In questa disposizione c’è un ritaglio bellissimo della psicologia di Maria: non è una donna che si deprime davanti alle incertezze della vita, specialmente quando nulla sembra andare per il verso giusto. Non è nemmeno una donna che protesta con violenza, che inveisce contro il destino della vita che ci rivela spesso un volto ostile.
È invece una donna che ascolta: non dimenticatevi che c’è sempre un grande rapporto tra la speranza e l’ascolto, e Maria è una donna che ascolta. Maria accoglie l’esistenza così come essa si consegna a noi, con i suoi giorni felici, ma anche con le sue tragedie che mai vorremmo avere incrociato.
Fino alla notte suprema di Maria, quando il suo Figlio è inchiodato al legno della croce.
Maria nel momento cruciale quando buona parte degli amici si sono dileguati a motivo della paura è presente. Le madri non tradiscono, e in quell’istante, ai piedi della croce, nessuno di noi può dire quale sia stata la passione più crudele: se quella di un uomo innocente che muore sul patibolo della croce, o l’agonia di una madre che accompagna gli ultimi istanti della vita di suo figlio. I vangeli sono laconici, ed estremamente discreti. Registrano con un semplice verbo la presenza della Madre: lei “stava”.
Nulla dicono della sua reazione: se piangesse, se non piangesse … nulla; nemmeno una pennellata per descrivere il suo dolore: su questi dettagli si sarebbe poi avventata l’immaginazione di poeti e di pittori regalandoci immagini che sono entrate nella storia dell’arte e della letteratura. Ma i vangeli soltanto dicono: lei “stava”. Stava lì, nel più brutto momento, nel momento più crudele, e soffriva con il figlio.
Maria è lì, fedelmente presente, ogni volta che c’è da tenere una candela accesa in un luogo di foschia e di nebbie. Nemmeno lei conosce il destino di risurrezione che suo Figlio stava in quell’istante aprendo per tutti noi uomini: è lì per fedeltà al piano di Dio di cui si è proclamata serva nel primo giorno della sua vocazione, ma anche a causa del suo istinto di madre che semplicemente soffre, ogni volta che c’è un figlio che attraversa una passione. Le sofferenze delle madri: tutti noi abbiamo conosciuto donne forti, che hanno affrontato tante sofferenze dei figli!
La ritroveremo nel primo giorno della Chiesa, lei, madre di speranza, in mezzo a quella comunità di discepoli così fragili: uno aveva rinnegato, molti erano fuggiti, tutti avevano avuto paura. Ma lei semplicemente stava lì come se fosse una cosa del tutto naturale: nella prima Chiesa avvolta dalla luce della Risurrezione, ma anche dai tremori dei primi passi che doveva compiere nel mondo.
Per questo tutti noi la amiamo come Madre. Non siamo orfani: abbiamo una Madre in cielo, che è la Santa Madre di Dio. Perché ci insegna la virtù dell’attesa, anche quando tutto appare privo di senso: lei sempre fiduciosa nel mistero di Dio, anche quando Lui sembra eclissarsi per colpa del male del mondo. Nei momenti di difficoltà, Maria, la Madre che Gesù ha regalato a tutti noi, possa sempre sostenere i nostri passi, possa sempre dire al nostro cuore: “Alzati! Guarda avanti, guarda l’orizzonte”, perché Lei è Madre di speranza.