PARROCCHIA S. GIOVANNI EVANGELISTA
GALBIATE
AGENDA DELLA SETTIMANA
Appuntamenti della settimana
Natività della Beata Vergine Maria
Le origini storiche del culto della natività di Maria non sono molto conosciute; le prime tracce appartengono alla liturgia orientale. In Milano, il culto della natività di Maria sembra risalire al secolo X, mentre il duomo dedicato a ‘Maria nascente’ sarà consacrato il 20 ottobre 1572 da san Carlo Borromeo. Non lontano dal duomo, nella casa generalizia delle Suore di carità, in via santa Sofia, si apre un santuario dove, in una culla di bronzo dorato, è custodita un’immagine miracolosa di Maria Bambina.
Questo simulacro avrà, come suo penultimo porto, un luogo di sofferenza: l’ospedale Ciceri di Milano. Lì verrà affidato dal Bosisio a suor Teresa Bosio, superiora delle Suore di carità di Lovere (Bg), congregazione religiosa fondata nel 1832 da Bartolomea Capitanio. Queste suore che il popolo chiamerà in seguito “di Maria Bambina”, presenti in Milano dal marzo del 1842, erano state chiamate dal card. Gaysruck per l’assistenza ai malati dell’ospedale. Al Ciceri, suore e malati si rivolgono ben presto a Maria Bambina per ottenere forza, speranza e protezione. Nel 1876, in seguito al trasferimento della casa generalizia e del noviziato, il simulacro passerà in via santa Sofia. L’effigie di Maria Bambina ha ormai oltrepassato il secolo: il volto in cera appare scolorito e sciupato dal tempo; viene così sostituita con un’altra immagine, mentre quella originale sarà riesposta l’8 settembre di ogni anno all’interno della casa religiosa.
Sono anni scanditi da un accorrere di fedeli: la devozione popolare si estende. Numerose le grazie ottenute. Nel 1904, l’allora superiora generale, suor Angela Ghezzi, chiede ed ottiene dalla Santa Sede il permesso di incoronare il miracoloso simulacro. La cerimonia si svolge il 31 maggio dello stesso anno: il card. Ferrari, assistito da altri vescovi, mette un diadema d’oro alla piccola effigie.
La storia di amore, di preghiera e di fiducia giunge fino ai nostri giorni: Maria Bambina continua ad essere nella Chiesa “speranza e aurora di salvezza”. Nella settimana dall’8 al 15 settembre 1984 viene celebrato il centenario del primo miracolo e il 4 novembre successivo papa Giovanni Paolo II, presente in Milano per la conclusione delle celebrazioni in onore di san Carlo Borromeo, visita il santuario, affidando all’istituto “quella consegna” che gli viene dal cuore: “C’è un capitolo nella spiritualità mariana che sembra specialmente aperto alla vostra contemplazione: Maria Bambina. Un mistero poco conosciuto. Io penso che voi avete un compito grande: di approfondire questo mistero”. Da quel giorno, davanti alla piccola immagine di Maria, arde una lampada “pro pontifice nostro Joanne Paulo”. La sosta di amore e di preghiera in santuario è stata per tutte le suore una nuova dolcissima grazia di Maria.
Natività della Beata Vergine Maria
Le origini storiche del culto della natività di Maria non sono molto conosciute; le prime tracce appartengono alla liturgia orientale. In Milano, il culto della natività di Maria sembra risalire al secolo X, mentre il duomo dedicato a ‘Maria nascente’ sarà consacrato il 20 ottobre 1572 da san Carlo Borromeo. Non lontano dal duomo, nella casa generalizia delle Suore di carità, in via santa Sofia, si apre un santuario dove, in una culla di bronzo dorato, è custodita un’immagine miracolosa di Maria Bambina.
Questo simulacro avrà, come suo penultimo porto, un luogo di sofferenza: l’ospedale Ciceri di Milano. Lì verrà affidato dal Bosisio a suor Teresa Bosio, superiora delle Suore di carità di Lovere (Bg), congregazione religiosa fondata nel 1832 da Bartolomea Capitanio. Queste suore che il popolo chiamerà in seguito “di Maria Bambina”, presenti in Milano dal marzo del 1842, erano state chiamate dal card. Gaysruck per l’assistenza ai malati dell’ospedale. Al Ciceri, suore e malati si rivolgono ben presto a Maria Bambina per ottenere forza, speranza e protezione. Nel 1876, in seguito al trasferimento della casa generalizia e del noviziato, il simulacro passerà in via santa Sofia. L’effigie di Maria Bambina ha ormai oltrepassato il secolo: il volto in cera appare scolorito e sciupato dal tempo; viene così sostituita con un’altra immagine, mentre quella originale sarà riesposta l’8 settembre di ogni anno all’interno della casa religiosa.
Sono anni scanditi da un accorrere di fedeli: la devozione popolare si estende. Numerose le grazie ottenute. Nel 1904, l’allora superiora generale, suor Angela Ghezzi, chiede ed ottiene dalla Santa Sede il permesso di incoronare il miracoloso simulacro. La cerimonia si svolge il 31 maggio dello stesso anno: il card. Ferrari, assistito da altri vescovi, mette un diadema d’oro alla piccola effigie.
La storia di amore, di preghiera e di fiducia giunge fino ai nostri giorni: Maria Bambina continua ad essere nella Chiesa “speranza e aurora di salvezza”. Nella settimana dall’8 al 15 settembre 1984 viene celebrato il centenario del primo miracolo e il 4 novembre successivo papa Giovanni Paolo II, presente in Milano per la conclusione delle celebrazioni in onore di san Carlo Borromeo, visita il santuario, affidando all’istituto “quella consegna” che gli viene dal cuore: “C’è un capitolo nella spiritualità mariana che sembra specialmente aperto alla vostra contemplazione: Maria Bambina. Un mistero poco conosciuto. Io penso che voi avete un compito grande: di approfondire questo mistero”. Da quel giorno, davanti alla piccola immagine di Maria, arde una lampada “pro pontifice nostro Joanne Paulo”. La sosta di amore e di preghiera in santuario è stata per tutte le suore una nuova dolcissima grazia di Maria.